Casa vacanze Granata

+++++++++++++++++ STRUTTURA MOMENTANEAMENTE NON DISPONIBILE ++++++++++++++++++

Un tempo, il “catuozzo” (carbonaia) era l’unico modo per produrre carbone nelle campagne rurali d’Italia. Le industrie, i trasporti e gli artigiani del ferro ne richiedevano molto, al punto da generare un flusso migratorio interno a tutto l’Appennino italiano, che vedeva spostarsi intere famiglie di carbonai alla ricerca di nuovi boschi da trasformare in energia vendibile sotto forma di “libbani ri caravuni” (sacchi di carbone). Cosi, dai dintorni di Gubbio, in un viaggio migratorio dal nord al sud, arriva a Morigerati Giovanni Cecchini, carbonaio di professione, suonatore di organetto per passione e grande “champagnone” (amante della compagnia e del buon vino). Giovanni, a Morigerati, conosce e sposa Demetria Granata, tessitrice e madre di cinque figli: Matilde, Amedeo, Domenico, Annunziata e Palmira.

Demetria, che nel nome porta la devozione dei morigeratesi per San Demetrio, di origine greca, lavorava al telaio tessendo lino per le famiglie di Morigerati e dei paesi vicini. Le stoffe realizzate nella sua casa di via Raguglia, vicino piazza Piano la Porta, concorrevano alla preparazione dei corredi che le spose portavano in dote nel matrimonio e che, tuttora, molte donne custodiscono con gelosia. Oggi parte della casa Granata è stata ereditata da Fausto, figlio di Palmira, una delle due figlie di Giovanni e Demetria che non emigrarono a Belo Horizonte in Brasile, come invece avevano fatto gli altri fratelli. Fausto, che insegna Arte e Immagine in una scuola della Valtellina, ha curato la ristrutturazione di casa Granata, conservandone con gusto le caratteristiche architettoniche ed estetiche. Casa Granata è oggi un vero fiore all’occhiello di Paeseambiente, un focolare autentico di bellezza, pace e armonia.

La struttura dispone di 2 camere con bagno, cucina e salotto.